lunedì 27 giugno 2011

URUMQUI - YUMEN KM. 1063


Lascio alle spalle il Kazakistan ed entro nella terra cinese passando per chilometri e chilometri a ridosso del deserto cinese. Aiutato dal vento forte alle spalle riesco a fare grandi distanze e ad andare a passo spedito verso il centro della Cina. Dopo un lungo passaggio tra immense centrali eoliche arrivo nella depressione di Turpan (154 metri sotto il livello del mare) e continuo tra panorami desertici lungo una strada non troppo bella (e' in fase di rifacimento) ma scorrevole. La sera mi strafogo di noodles (tipo di spaghetti cinesi) e piano piano cerco di comprendere questo 'strano nuovo mondo'. Qui tutto e' proiettato al futuro ma una cosa resta immutata: l'uso della bicicletta; in tutte le citta' ci sono tante persone (nelle campagne il numero cresce in modo esponenziale) sulla due ruote e in quasi tutte le strade ci sono corsie apposite per noi ciclisti (AMMINISTRAZIONI ITALIANE PRENDETE ESEMPIO)!!! Nelle grandi citta', piano piano, la nostra amica sta venendo sostituita dalle vespette a motore ed e' normale trovare motociclette elettretiche che sfrecciano nelle ciclabili. Nei paesi piu' piccoli quasi sempre vengo affiancato da ragazzini che, con le loro biciclette, mi accompagnano silenziosi e li senti che aumentano il numero di pedalate per poterti superare quasi a sfidarti. Altra particolarita' dell'Asia sono le donne con braccia coperte e ombrellino; questo perche', mentre da noi l'abbronzatura e' ricercata, qui viene considerata in modo negativo: infatti per gli asiatici essere abbronzati equivale a lavorare nei campi e quindi non essere delle vere persone di citta'.

Il problema della lingua e' evidente per me nelle indicazioni stradali al di fuori delle citta' mentre nei centri abitati quasi tutte le vie hanno anche i nomi scritti con il nostro alfabeto.

Non mi resta che continuare a pedalare in questo immenso stato alla scoperta di questo mondo a me fino ad oggi sconosciuto...



mercoledì 22 giugno 2011

21.06.11 Arrivato in Cina


E finalmente sono arrivato in Cina!! Dopo una lunga pedalata attraverso le vaste distese kazake l'arrivo nello stato che ho sempre sognato di vedere. Passare la frontiera è stato tutt'altro che facile: prima la polizia kazaka mi ha tenuto parecchio tempo fermo (volevano che pagassi una tassa che non esiste) e poi le operazioni di entrata nella parte cinese sono state lunghissime; controlli su controlli ma, dopo un paio di ore, sono riuscito a passare. e subito vengo proiettato in un mondo completamente diverso: palazzi enormi, strade larghe, ovunque posti in cui si cucina cibo, gente che lavora 24 ore su 24...difficle pedalare perchè in ogni angolo c'è qualcosa di nuovo da guardare.
Purtroppo due brutte notizie: la prima è che ho rotto il carrellino ma per fortuna qui ad Urunqi sono riuscito a farmelo saldare (non mi sembra un gran lavoro ma l'importante è che tenga); la seconda è che il tanto temuto dolore al ginocchio che da parecchio tempo (in Italia) mi assillava è tornato prepotentemente a farsi sentire e fatico a pedalare e a camminare...poco grave, vado avanti fino a che riesco e poi se proprio non riesco regalo la bici e continuo in bus. Ho già fatto conoscenza con la cucina cinese: ieri sera, insieme a Simone (un italiano conosciuto in guesthouse) sono andato a mangiare al mercato notturno e, vogliosi di provare qualcosa di strano, abbiamo cenato con vari spiedini cotti da noi in uno strano intruglio piccantissimo (il più degli spiedini non sapevo di cosa erano fatti ma posso garantire che erano coloratissimi ah ah ah) tra i quali spiccavano zampe di galline e becchi d'anatra...non il massimo della bontà ma sono contento di questa esperienza (mi sono divertito molto). Ora posso partire verso le campagne cinesi per arrivare a Pechino e contiunuare a scoprire questa terra a me fino ad oggi sconosciuta!!

martedì 14 giugno 2011

14.06.11 RITORNO A TASKENT

E così, dopo una decina di giorni passati insieme, la mia famiglia ha fatto ritorno in Italia e io proseguo con il mio viaggio verso la Cina passando per il Kazakistan. I visti ci sono...non resta che pedalare. La visita dell'Uzbekistan mi ha portato in città leggendarie lungo la Via della Seta: prima Samarcanda con il suo incantevole centro nato intorno al Registan; poi Bukkara e Kivha entrambi città dichiarate Patrimonio Mondiale con le loro Madrasse (scuole coraniche) e Moschee; proprio Khiva mi ha lasciato un bellissima impressione...davvero bella. Uniche note negative di questi posti le condizioni davvero pessime delle strade e la cucina davvero poca varia; il mangiare è buono ma si gira sempre intorno ai soliti tre piatti: spiedini di carne, riso plov (riso con verdure e carne) e insaltate di cetrioli e pomodori...non ditelo a nessuno ma oggi, con il mio fornellino, mi sono fatto un superpiatto di spaghetti!!! E durante la strada è stato bellissimo rincontrare i miei due amici spagnoli che stanno girando in bicicletta per questo stato dell'Asia Centrale. Ora si punta verso la Cina, verso nuove frontiere, verso una nuova lingua, una nuova cultura: in sella...SI PARTE!!!


martedì 7 giugno 2011

06.06.11 SAMARCANDA



E così, insieme alla mia famiglia (che emozione riabbracciarli in aereoporto), sono arrivato nella mitica Samarcanda. Il sogno del viaggiatore che c’è in me di arrivare in questa città mitica è diventato finalmente realtà. Samarcanda, città di 500000 abitanti sulla Via Della Seta, diventata famosa nel mondo intero grazie a Tamerlano è una perla in queste terre. 
Si passano ore a visitare mausolei, scuole coraniche e tutto non può che iniziare con il mitico Registan considerato uno degli edifici più belli di tutto il patrimonio architettonico islamico. Le decorazioni, i minareti maestosi, le cupole azzurre fanno rimanere senza parole chi sta a guardarle. La visita continua con la Moschea di Bibi Khanoum e il complesso del mausoleo di Chah-I-Zidne; i mercati con prodotti a me sconosciuti, i banconi in marmo con sopra lo yogurt, i frutti del gelso, lo zucchero cristallinizzato, il tabacco da mettere sotto la lingua, le bancarelle che vendono il pane tipico…tutto questo e molto altro di più è Samarcanda: sulle tracce del mitico Tamerlano!!!