Questa volta passare il confine tra Zimbabwe e Botswana è stato più semplice e veloce che il passaggio della frontiera precedente (anche se sono dovuto andare a cambiare i soldi nella prima cittadina del Botswana poiché qui non accettano i logori dollari statunitensi che girano in Zimbabwe e viene richiesto o il rand Sudafricano o la Pula del Botswana).
Lungo la strada è normale incontrare elefanti che scorazzano lungo la via (ne abbiamo visti veramente moltissimi).
Il delta dell’Okavango (abbiamo preso come base la cittadina di Maun) regala uno scenario particolare: questo fiume, a differenza della maggior parte dei corsi d’acqua che finiscono in mare, va a morire nel centro dello stato del Botswana; questo fa si che si venga a formare una palude con una moltitudine di animali che vivono in questo particolare habitat.
Scivolare sulle acque paludose con il mokoro (la canoa a due posti spinta con un’asta dal guidatore) è un’esperienza unica anche se molto cara.
Dopo due giorni in Botswana, con una lunga tirata in auto di circa 850 chilometri, arriviamo a Windoek la capitale della Namibia. Inanzitutto bisogna dire che il passaggio della frontiera è stato velocissimo: in dieci minuti abbiamo passato le due frontiere e siamo così entrati in questa ex colonia teutonica.
La città di Windoek è sita in mezzo alle montagne ad un’altitudine di 1660 metri e passeggiare nel centro cittadino non ti fa sembrare di essere in Africa poiché è una città moderna. Grandi magazzini e palazzi moderni la fanno da padrone ed è comunque un buon punto per prendersi due giorni di riposo e preparaci alla visita del deserto del Kalakari.
L’avventura può andare avanti…