martedì 24 gennaio 2012

MASSI WORLD TOUR MAUN – DELTA DELL’OKAVANGO – WINDOEK


Questa volta passare il confine tra Zimbabwe e Botswana è stato più semplice e veloce che il passaggio della frontiera precedente (anche se sono dovuto andare a cambiare i soldi nella prima cittadina del Botswana poiché qui non accettano i logori dollari statunitensi che girano in Zimbabwe e viene richiesto o il rand Sudafricano o la Pula del Botswana).
Lungo la strada è normale incontrare elefanti che scorazzano lungo la via (ne abbiamo visti veramente moltissimi).
Il delta dell’Okavango (abbiamo preso come base la cittadina di Maun) regala uno scenario particolare: questo fiume, a differenza della maggior parte dei corsi d’acqua che finiscono in mare, va a morire nel centro dello stato del Botswana; questo fa si che si venga a formare una palude con una moltitudine di animali che vivono in questo particolare habitat.
Scivolare sulle acque paludose con il mokoro (la canoa a due posti spinta con un’asta dal guidatore) è un’esperienza unica anche se molto cara.
Dopo due giorni in Botswana, con una lunga tirata in auto di circa 850 chilometri, arriviamo a Windoek la capitale della Namibia. Inanzitutto bisogna dire che il passaggio della frontiera è stato velocissimo: in dieci minuti abbiamo passato le due frontiere e siamo così entrati in questa ex colonia teutonica.
La città di Windoek è sita in mezzo alle montagne ad un’altitudine di 1660 metri e passeggiare nel centro cittadino non ti fa sembrare di essere in Africa poiché è una città moderna. Grandi magazzini e palazzi moderni la fanno da padrone ed è comunque un buon punto per prendersi due giorni di riposo e preparaci alla visita del deserto del Kalakari.
L’avventura può andare avanti…

MASSI WORLD TOUR JOHANNESBURGH - PARCO KRUGER - VICTORIA FALLS


Tornato in Sud Africa faccio anche ritorno al Kruger Park ma questa volta ci arrivo (e mi aggiro nel parco) con l’auto. Sembra incredibile come a distanza di soli tre mesi la vegetazione abbia portato una così netta trasformazione alla vegetazione tanto da far sembrare il parco completamente diverso da come me lo ricordavo.  In compagnia dei miei genitori entro al Kruger a sud e per due giorni (e circa 600 km) andiamo a ‘caccia’ di animali. Alla fine tutti gli animali che popolano il parco risponderanno presente eccetto il leone.
Si parte alla volta dello Zimbabwe e alla frontiera viviamo una vera e propria esperienza idilliaca: veniamo rimbalzati come palline da ping pong da uno sportello all’altro; in uno sportello ci danno i fogli da compilare, nell’altro ci danno i vistai, nell’altro paghiamo, nell’altro compiliamo il primo dei quattro fogli che servono per passare il confine con l’auto propria, ecc. Dopo un po’ più di due ore finalmente entriamo in Zimbabwe dove a sorpresa trovo una bella strada asfaltata che taglia il paese da sud a nord. Il percorso è un po’ monotono visto che è tutto tra due ali d’alberi e le macchine che si incontrano sono veramente molto poche. Ci fermiamo a Gwanda per la notte (circa a metà strada) e dormiamo in un’abitazione privata (i miei genitori vengono fatti dormire nella stanza della ‘Mami’…ovviamente l’acqua dai rubinetti è un optional e ci laviamo alla benemeglio con le riserve acquifere della casa.
Arrivati a Victoria Falls nel pomeriggio del giorno successivo ci facciamo un giretto per la cittadina e il giorno dopo andiamo a vedere le famose cascate rese conosciute al mondo occidentale dal missionario Livingstone. Lo spettacolo che si apre davanti ai nostri occhi è di quelli da togliere il fiato: i fiume Zambesi si riversa in cascate idilliache, il vapore acqueo che si alza dal fondo della valle sembra pioggia e arcobaleni continui sembrano disegnati dove l’acqua cade con un rumore fortissimo. Posso affermre adesso di aver avuto la fortuna di vedere uno degli spettacoli più maestosi che la natura ci offre.
Partiamo alla volta del Botswana ma ancora per tante notti questa visione stupefacente in mezzo alla natura mi accompagnerà nei miei sogni.