venerdì 16 marzo 2012

MASSI WORLD TOUR: LUANG PRABANG - VIENTIANE




Ahhhhhhhh quanto mi è mancato il mio 'mitico' Califfo Giò (si si quello con le strisce giallorosse)...di sicuro il viaggio di ieri da Luang Prabang a Vientiane sarebbe durato di meno o almeno mi sarebbe passata di più; 14 ore (erano previste dalle 9 alle 10) di bus, in un posto piccolissimo (per i laotiani enorme), con una rottura di qualche parte non ben definita del motore e relativa sosta, con una strada che non è cambiata negli anni (le buche sono sempre di egual numero) ma...arrivato a destinazione ero ben felice lo stesso...la vera Asia. Eh si dico vera Asia perchè non nascondo che sono rimasto un pò deluso dal mio ritorno in Laos; io che ho sempre definito questo stato come il più bello del sud-est asiatico devo farlo scendere di un gradino dal podio a scapito del Myanmar, colpa del turismo di massa riversatosi su questa terra quasi alla pari della Thailandia e del Vietnam. Mentre ai tempi della mia prima visita la gente ti accoglieva con un sorriso (non per niente questa zona viene chiamata 'la terra del sorriso) adesso ti accoglie si con gentilezza ma sembra che ti consideri solo perchè porti soldi...e questo pesa molto a chi ha conosciuto anni fa la stessa realtà.



Luang Prababang ha perso un pò la misticità che la legava alle grotte di Pak Ou con i suoi innumerevoli e di ogni misura Buddah ma, tolto il numero sproposiato di guesthouse e ristoranti, è sempre bello perdersi ra le vie di questo vivace centro cittadino. I templi, con la particolarità dei tetti che scendono a toccare quasi il terreno, sono meravigliosi, come meravigliosi sono i fiori venduti all'esterno degli stessi.


Il modo migliore per girare la città è la bicicletta basta non imbattersi in uno dei frequenti temporali quando la due ruote potrebbe essere tranquillamente sostituita dal kayak in pochissimi minuti...
Per le vie si incontrano molti più monaci che in qualsiasi altra parte del Laos e sono riuscito a passare un pomeriggio insieme a uno di questi, parlando del più e del meno, facendomi raccontare dettagliatamente come vive un monaco, come e quando nella vita un laotiano è tenuto a indossare la veste monastica.


La cosa vantaggiosa è che per fortuna i prezzi non sono saliti molto negli anni e ci si può permettere 
di bere qualche 'mitica' Beer Lao in più del normale senza dover spendere un capitale.
Come detto da qui mi sono spostato a Vientiane dove stamattina sono riuscito a farmi fare a velocità fulminea il visto per il Vietnam (l'esperienza non guasta mai) e stasera prenderò un bus che in una trentina d'ore, preferisco essere vago, mi porterà ad Hanoi per poter poi fare i visto cinese e risalire il continente.
Nei miei occhi è ormai fissa l'immagine del Potala e della magica terra del Tibet, vediamo se riuscirò a prendere i permessi, e poter così coltivare il mio sogno di arrivare a visitare il paese denominato Tetto del Mondo...un passo alla volta: oggi si passa in Vietnam!!





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