martedì 20 marzo 2012

MASSI WORLD TOUR: VIENTIANE - HANOI - SHENZHEN


10 ore di bus e arrivo al confine con il Vietnam; 6 ore di bus e arrivo ad Hanoi; un giorno per chiedere e ritirare il visto cinese; 3 ore per arrivare al confine cinese; 20 minuti di bus per arrivare dall'altra parte; 3 ore e mezza per arrivare a Nanning; 2 ore di treno ed arrivo a Guangzhou (Canton); 2 ore di bus e arrivo a Shenzhen...meta finale!



Sordito, stanco, sporco (e chi ne ha più ne metta) sono tornato a pochi mesi di distanza in Cina. Shenzhen, città a pochi chilometri da Hong Kong e un piccolo paese di circa 14 milioni di abitanti. La città non offre molti spunti d'interesse se non che è diventata negli anni la 'sala giochi' degli hongkonghini; il fine settimana la città viene presa d'assalto dai vicini che vengono qui a divertirsi, a staccare dalla vita 'per me impossibile' della loro metropoli (eh si effettivamente trasferirsi anche solo due giorni in una piccola città, con aria buona e poca confusione fa bene).


Oltre a questo va ricordato che Shenzhen è la città più ricca della Cina e questo si nota passeggiando tra le strade più alla moda dove s'incontrano migliaia di uomini in doppio petto e donne in tailleur; i giovani, che camminano sfoggiando telefonini ultratecnologici (e meno male che prendevamo in giro i primi telefonini per le loro dimensioni...questi non sono cabine telefoniche ma veri e propri centralini) sono vestiti all'ultima moda...guai esserne fuori qui in Cina, saresti out!!



Mi fermerò qui un paio di giorni per poi spostarmi a Guanzhou, curioso di assaggiare la vera cucina cantonese, rinomata in tutto il mondo e per gustare il sapore autentico della Cina di cui sono rimasto già una volta affascinato!


venerdì 16 marzo 2012

MASSI WORLD TOUR: LUANG PRABANG - VIENTIANE




Ahhhhhhhh quanto mi è mancato il mio 'mitico' Califfo Giò (si si quello con le strisce giallorosse)...di sicuro il viaggio di ieri da Luang Prabang a Vientiane sarebbe durato di meno o almeno mi sarebbe passata di più; 14 ore (erano previste dalle 9 alle 10) di bus, in un posto piccolissimo (per i laotiani enorme), con una rottura di qualche parte non ben definita del motore e relativa sosta, con una strada che non è cambiata negli anni (le buche sono sempre di egual numero) ma...arrivato a destinazione ero ben felice lo stesso...la vera Asia. Eh si dico vera Asia perchè non nascondo che sono rimasto un pò deluso dal mio ritorno in Laos; io che ho sempre definito questo stato come il più bello del sud-est asiatico devo farlo scendere di un gradino dal podio a scapito del Myanmar, colpa del turismo di massa riversatosi su questa terra quasi alla pari della Thailandia e del Vietnam. Mentre ai tempi della mia prima visita la gente ti accoglieva con un sorriso (non per niente questa zona viene chiamata 'la terra del sorriso) adesso ti accoglie si con gentilezza ma sembra che ti consideri solo perchè porti soldi...e questo pesa molto a chi ha conosciuto anni fa la stessa realtà.



Luang Prababang ha perso un pò la misticità che la legava alle grotte di Pak Ou con i suoi innumerevoli e di ogni misura Buddah ma, tolto il numero sproposiato di guesthouse e ristoranti, è sempre bello perdersi ra le vie di questo vivace centro cittadino. I templi, con la particolarità dei tetti che scendono a toccare quasi il terreno, sono meravigliosi, come meravigliosi sono i fiori venduti all'esterno degli stessi.


Il modo migliore per girare la città è la bicicletta basta non imbattersi in uno dei frequenti temporali quando la due ruote potrebbe essere tranquillamente sostituita dal kayak in pochissimi minuti...
Per le vie si incontrano molti più monaci che in qualsiasi altra parte del Laos e sono riuscito a passare un pomeriggio insieme a uno di questi, parlando del più e del meno, facendomi raccontare dettagliatamente come vive un monaco, come e quando nella vita un laotiano è tenuto a indossare la veste monastica.


La cosa vantaggiosa è che per fortuna i prezzi non sono saliti molto negli anni e ci si può permettere 
di bere qualche 'mitica' Beer Lao in più del normale senza dover spendere un capitale.
Come detto da qui mi sono spostato a Vientiane dove stamattina sono riuscito a farmi fare a velocità fulminea il visto per il Vietnam (l'esperienza non guasta mai) e stasera prenderò un bus che in una trentina d'ore, preferisco essere vago, mi porterà ad Hanoi per poter poi fare i visto cinese e risalire il continente.
Nei miei occhi è ormai fissa l'immagine del Potala e della magica terra del Tibet, vediamo se riuscirò a prendere i permessi, e poter così coltivare il mio sogno di arrivare a visitare il paese denominato Tetto del Mondo...un passo alla volta: oggi si passa in Vietnam!!





mercoledì 14 marzo 2012

MASSI WORLD TOUR: CHIANG RAI - PAK BENG . LUANG PRABANG



Sotto un temporale improvviso e di forza esagerata e due giorni di viaggio sono arrivato a Luang Prabang. Dalla Thailandia ero partito ieri mattina con un bus per il confine di Chiang Khong (Thailandia) per poi passare, dopo aver fatto timbrare il passaporto in uscita, su un piccolo natante in Laos nella città di Huay Xay dove è iniziata la mia navigazione lungo il fiume Mekong.



A tarda serata di ieri sono giunto nella cittadina di Pak Beg (che d cittadina non ha molto essendo un agglomerato di case adibite quasi tutte a guesthouse) da dove sono ripartito stamattina e dopo otto ore di navigazione sono arrivato a Luang Prabang.



Navigare lungo questo mitico fiume è emozionante ed è bello vedere come la gente viva lungo i percorsi d'acqua.   S'incontrano decine e decine di imbarcazioni di gente che si sposta da un luogo all'altro, gente che si lava nelle 'pulite' acque del fiume, gente che cerca (quasi tutte donne) pietre preziose, gente che pesca...praticamente la vita di ogni giorno è vissuta con il fiume come punto vitale (un pò come lungo le strade africane!!).



 La vegetazione è fitta e si intravedono ogni tanto piccoli villaggi; ma quello che più colpisce sono le stupende rocce che ti accompagnano lungo il tragitto. Viaggiando a bassa velocità il tempo non scorre molto velocemente...per fortuna il bar d bordo è ben fornito e la Laobeer scorre a fiumi!!


lunedì 12 marzo 2012

MASSI WORLD TOUR: CHIANG RAI E TRIANGOLO D'ORO



Il viaggio da Chiang Mai a Chiang Rai è veloce (in bus ci impiego qualcosa più di tre ore) e subito vengo estasiato dall'aria di vera Thailandia che si respira in questa cittadina del nord del Siam. Tutto sembra rimasto come vent'anni fa quando, al tempo della mia prima visita, ero restato affascinato da questa terra e da questa gente; il ritmo di vita scorre molto più lento rispetto alle altre città del sud e camminare tra le vie cittadine è piacevole...anche perchè passeggi con meno paura di essere travolto da qualche mezzo ogni istante. Da qui mi sposto verso nord, verso il famoso Triangolo d'Oro, l'angolo in cui la Thailandia si incontra con Laos e Myanmar (ex Birmania)...famoso in tutto il mondo anche come Triangolo dell'Oppio; infatti questa zona è famosa per la produzione di questa pianta (da cui deriva l'eroina e la morfina), i cui semi hanno nei secoli segnato la vita di molte persone nel mondo.



Altro motivo per cui questa terra è famosa sono le 'donne giraffa' che vivono in queste zone (anche se molti villaggi con queste donne sono soprattutto nella zona di Mae Hong Song): a queste donne vengono messi , fin da piccole, dei cerchi attorno al collo per far si che quest'ultimo si allunghi. Ogni tot di tempo viene aggiunto un anello e, anche se già le avevo viste altre volte sia in Thaiandia che in Myanmar, ogni volta rimango sconvolto da questa usanza...la trovo veramente macabra!!



Ne approfitto anche per farmi un giretto alle 'Monkey Cave' dove vivono, come dice il nome molte scimmie...una gran bella trappola per turisti con tanto di bancarelle che ti vendono le noccioline da dare ai primati!!



Arrivo alla sera esausto, anche perchè ho cambiato un numero incredibile di minibus per vedere questi posti e allora mi concedo un bel massaggio ai piedi e dopo una bella zuppa...peccato che il senso del piccante qui sembra l'abbiano perso...bruciaaaaaaaaa.
Domani si parte per il Laos...altro visto...altra avventura!!!



sabato 10 marzo 2012

MASSI WORLD TOUR: SUKHOTHAI - CHIANG MAI



Eccomi qui a Chiang Mai, seconda città della Thailandia, famosa per i suoi innumerevoli templi e per la somiglianza (anche se in misura inferiore) a Bangkok per le attrattive che offre. Ci sono arrivato da Sukhotai con un bus (4 ore e mezzo) dove i posti erano talmente piccoli che ho viaggiato praticamente con le gambe sulla tesa del passeggero davanti (non è colpa mia se i thailandesi sono piccoli!!).



La città, pur essendo di dimensioni medie è una gran confusione di traffico con i suoi innumerevoli tuk -tuk (le motorette simili alle 'api' che fungono da taxi) che sfrecciano a folle velocità per le vie del centro...e non solo! E' bello dormire in una cameretta con il soffitto tappezzato di dinosauri e altri animali preistorici fatti a fumetto: mi sembra di essere tornato bambino.


La visita nei templi è incantevole e alla sera un bel massaggio è proprio quello che ci vuole ( eh no...la fish - terapy non me la sono fatta fare; l'idea di avere tanti pesciolini semimorti che mi mangiano la pellicina dei piedi non mi alletta molto...e per di più ti mettono in bella mostra nelle vetrine dei centri massaggi!!).
Se devo essere sincero poco ricordavo di questa città visitata tanti anni fa e passeggiare per il night market è stato piacevole quanto fastidioso: non si potevano fare due passi che ecco quello che ti ferma per vendere qualcosa (no non voglio niente!!), quello che ti ferma per offrirti un tour a prezzi stracciati (no grazie mi arrangio da solo!!), quello che ti ferma per farti entrare in un go -go bar dove affascinanti ragazze ballano seminude sul bancone (va bene entro, non posso mica dire a tutti di no!!!).


giovedì 8 marzo 2012

MASSI WORLD TOUR: BANGKOK - SUKHOTHAI




Dopo qualche giorno passato a Bangkok (città che è meglio prendere con il contagocce per i troppi vizi) prendo un bus e in sei ore e mezzo arrivo al centro della Thailandia a Sukhothai..anzi ritorno visto che ci sono stato già una ventina di anni fa. Finalmente la vera Thailandia, quella del pasto con un'euro o della camera (dignitosamente bella) a cinque euro.



Il caldo è insopportabile e le zanzare si fanno sentire ma la visita alla città vecchia vale pur qualche sacrificio. Prima capitale del regno la città ha nel Parco del Regno di Sukhothai una gemma che si erge tra la vegetazione: 300 templi perfettamente conservati (e ristrutturati) impegnano la visita e riempiono gli occhi di bellezze che questa terra riesce a regalare. E' bello girare tra i templi con la bicicletta e quasi perdersi in questo dedalo di strade puntellate di laghetti con fiori stupendi e templi eretti su file marmoree di elefanti.
Il centro cittadino è piacevole ed è bello alla sera fermarsi a bere una birra (o anche più di una) aspettando l'ora per andare a fare nanna e poter iniziare freschi e rilassati la nuova giornata.



Unico problema come detto sono le zanzare; litri di repellente, zampironi vari e candele profumate proprio non riescono a scacciarle...in fondo loro sono a casa loro io sono solo un ospite!!


martedì 24 gennaio 2012

MASSI WORLD TOUR MAUN – DELTA DELL’OKAVANGO – WINDOEK


Questa volta passare il confine tra Zimbabwe e Botswana è stato più semplice e veloce che il passaggio della frontiera precedente (anche se sono dovuto andare a cambiare i soldi nella prima cittadina del Botswana poiché qui non accettano i logori dollari statunitensi che girano in Zimbabwe e viene richiesto o il rand Sudafricano o la Pula del Botswana).
Lungo la strada è normale incontrare elefanti che scorazzano lungo la via (ne abbiamo visti veramente moltissimi).
Il delta dell’Okavango (abbiamo preso come base la cittadina di Maun) regala uno scenario particolare: questo fiume, a differenza della maggior parte dei corsi d’acqua che finiscono in mare, va a morire nel centro dello stato del Botswana; questo fa si che si venga a formare una palude con una moltitudine di animali che vivono in questo particolare habitat.
Scivolare sulle acque paludose con il mokoro (la canoa a due posti spinta con un’asta dal guidatore) è un’esperienza unica anche se molto cara.
Dopo due giorni in Botswana, con una lunga tirata in auto di circa 850 chilometri, arriviamo a Windoek la capitale della Namibia. Inanzitutto bisogna dire che il passaggio della frontiera è stato velocissimo: in dieci minuti abbiamo passato le due frontiere e siamo così entrati in questa ex colonia teutonica.
La città di Windoek è sita in mezzo alle montagne ad un’altitudine di 1660 metri e passeggiare nel centro cittadino non ti fa sembrare di essere in Africa poiché è una città moderna. Grandi magazzini e palazzi moderni la fanno da padrone ed è comunque un buon punto per prendersi due giorni di riposo e preparaci alla visita del deserto del Kalakari.
L’avventura può andare avanti…

MASSI WORLD TOUR JOHANNESBURGH - PARCO KRUGER - VICTORIA FALLS


Tornato in Sud Africa faccio anche ritorno al Kruger Park ma questa volta ci arrivo (e mi aggiro nel parco) con l’auto. Sembra incredibile come a distanza di soli tre mesi la vegetazione abbia portato una così netta trasformazione alla vegetazione tanto da far sembrare il parco completamente diverso da come me lo ricordavo.  In compagnia dei miei genitori entro al Kruger a sud e per due giorni (e circa 600 km) andiamo a ‘caccia’ di animali. Alla fine tutti gli animali che popolano il parco risponderanno presente eccetto il leone.
Si parte alla volta dello Zimbabwe e alla frontiera viviamo una vera e propria esperienza idilliaca: veniamo rimbalzati come palline da ping pong da uno sportello all’altro; in uno sportello ci danno i fogli da compilare, nell’altro ci danno i vistai, nell’altro paghiamo, nell’altro compiliamo il primo dei quattro fogli che servono per passare il confine con l’auto propria, ecc. Dopo un po’ più di due ore finalmente entriamo in Zimbabwe dove a sorpresa trovo una bella strada asfaltata che taglia il paese da sud a nord. Il percorso è un po’ monotono visto che è tutto tra due ali d’alberi e le macchine che si incontrano sono veramente molto poche. Ci fermiamo a Gwanda per la notte (circa a metà strada) e dormiamo in un’abitazione privata (i miei genitori vengono fatti dormire nella stanza della ‘Mami’…ovviamente l’acqua dai rubinetti è un optional e ci laviamo alla benemeglio con le riserve acquifere della casa.
Arrivati a Victoria Falls nel pomeriggio del giorno successivo ci facciamo un giretto per la cittadina e il giorno dopo andiamo a vedere le famose cascate rese conosciute al mondo occidentale dal missionario Livingstone. Lo spettacolo che si apre davanti ai nostri occhi è di quelli da togliere il fiato: i fiume Zambesi si riversa in cascate idilliache, il vapore acqueo che si alza dal fondo della valle sembra pioggia e arcobaleni continui sembrano disegnati dove l’acqua cade con un rumore fortissimo. Posso affermre adesso di aver avuto la fortuna di vedere uno degli spettacoli più maestosi che la natura ci offre.
Partiamo alla volta del Botswana ma ancora per tante notti questa visione stupefacente in mezzo alla natura mi accompagnerà nei miei sogni.